Nba: Indiana Pacers percorso immacolato! Sono loro i veri rivali dei Miami Heat?

Unica squadra imbattutta in questo inizio stagione, con il loro 4-0 gli Indiana Pacers si candidano ad un ruolo da protagonista nella lega. Ma il loro inizio col botto non può essere considerato una sorpresa, per una squadra capace di portare a gara 7 gli Heat nell’atto conclusivo della Eastern Conference. Un anno in più di maturità ed una maggiore consapevolezza della propria forza rendono i Pacers una brutta gatta da pelare, persino per i campioni in carica. Per diversi motivi la squadra di coach Vogel è da considerarsi la prima rivale di Miami per la conquista del terzo anello consecutivo.

Fin qui il calendario ha sorriso ad Indiana. Hanno affontato, infatti, quattro squadre abbordabili: Orlando, New Orleans, Cleveland e Detroit. I Pacers in tutte e quattro le circostanze hanno controllato agevolmente il ritmo della partita, piazzando spesso il parziale decisivo nel terzo quarto, sotto la spinta offensiva di George e Stephenson e la protezione del ferro da parte di Roy Hibbert. Quest’ultimo, con ogni probabilità, è il giocatore chiave della difesa di Indiana e quello più condizionante per gli attacchi avversari. Ogni tiro viene contestato dalle sue lunghe braccia e l’ottimo posizionamento del corpo gli permette di ostacolare le penetrazioni delle guardie avversarie. A ben vedere, ci sembra di ritrovare il Dwight Howard degli anni belli, quando con la sua presenza intimidatoria sotto il ferro riuscì a portare i Magic ad una sorprendente finale Nba. Il centro di Indiana ha già fatto vedere di poter reggere la pressione di sfide di un certo peso. Il suo rendimento nella serie passata contro Miami è la perfetta dimostrazione di come Hibbert possa davvero mettere in crisi anche una difesa aggressiva come quella di Miami e diventare un fattore nella metacampo offensiva.

Appare quasi scontato sottolineare come le ambizioni dei Pacers passino dalle mani di Paul George. Il numero 24 di Indiana ha avuto una crescita esponenziale nella passata stagione. In queste primo quattro partite appare ancora più maturo nelle scelte di tiro e consapevole dei momenti nei quali è doveroso mettere il piede sull’acceleratore. In questo inizio d’anno viaggia con numeri spaventosi: 27 punti, 8.8 rimbalzi, 4.3 assist e 2.25 rubate di media. A questo aggiunge il 45% da dietro l’arco ed una leadership crescente nelle dinamiche del team. In questo momento è senza dubbio uno dei primi cinque giocatori della lega per rendimento su entrambi i lati del campo. Dovesse mantenere questi numeri ci troveremo di fronte un giocatore spaziale, una vera e propria manna dal cielo per i tifosi di Indiana.

Impressiona, infine, il rendimento di Born ready Lance Stephenson. Il numero 1 dei Pacers è un giocatore atipico se ce n’è uno. Vive del suo istinto e della sua innata combattività. Non teme nessun avversario e nessuna sfida. Non a caso è stato spesso decisivo in alcune sfide della serie contro Miami l’anno scorso. Nelle prime quattro partite viaggia su numeri clamorosi: 16.8 punti, 6.5 rimbalzi e 4.8 assist di media. Una crescita esponenziale rispetto alla passata stagione, certificata anche da una percentuale del 55% da tre punti. Niente male per un giocatore dalla meccanica di tiro non perfetta e che fino a due stagioni fa si sognava di mettere insieme numeri del genere.

Siam solo all’inizio della stagione, ma sembra proprio che i Pacers possano essere i rivali più accreditati dei Miami Heat. Ai numeri sopra citati va aggiunto anche una crescita della qualità media della panchina di Indiana. Scola, Watson, Copeland e lo stesso Granger, ora fuori per infortunio, possono dare a coach Vogel un importante contributo in termini di punti ed intensità. Ecco perchè questi Pacers vanno tenuti sott’occhio.

Ecco le migliori 10 giocate della notte Nba [video]

Ecco le migliori 10 giocate della notte Nba [video]

Otto partite nella notte Nba. Ancora protagonisti assoluti del palcoscenico americano sono i Golden State Warriors. Trascinati tanto per cambiare dall’accoppiata Curry-Thompson si impongono sui Sacramento Kings con il punteggio di 98-87. Ventisette i punti di Thompson, mentre ne mette 22 con 12 assist il playmaker della squadra californiana. La maglietta “calcistica” dei Warriors potrà non piacere, ma il team guidato da Mark Jackson continua a mostrare il suo basket a ritmi forsennati che ha fatto innamorare nel corso dell’ultima stagione migliaia di appassionati.

Prima sconfitta stagionale per i San Antonio Spurs sul difficile campo dei Portland Trail Blazers. Torna Duncan ma non basta ad arginare lo strapotere fisico di Lamarcus Aldridge, autore di 25 punti. Tripla doppia per Batum con 11 punti, 11 assist e 12 rimbalzi. Segnali incoraggianti, invece, per Marco Belinelli. L’ex giocatore dei Bulls mette a segno 19 punti, 15 dei quali nel quarto periodo nel quale ha ispirato l’inutile rimonta degli Spurs. Proprio la sua ex squadra, i Chicago Bulls, cadono a sorpresa contro Philadelphia, ancora imbattuta dopo tre incontri. Straordinaria ancora una volta la prestazione del rookye Michael Carter Williams che stravince il duello tra numeri uno con Derrick Rose. Per il prodotto di Syracuse ci sono 26 punti e 10 assist. Una prova totale su entrambi i lati del campo quella di Anthony Davis nella vittoria dei Pellicans sui Bobcats. L’ex giocatore di Kentucky realizza 25 punti, 8 rimbalzi, 6 rubate, 6 stoppate e 4 assist. Non è un caso se la migliore giocata della serata è proprio la sua con una schiacciata clamorosa. Ecco la top ten della notte Nba.

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Rivoluzione Sky: Buffa non commenterà l’Nba, sarà ai Mondiali di Calcio!

Una notizia che certamente non farà piacere a tutti gli appassionati di basket. Quest’anno il noto giornalista Sky, Federico Buffa, non commenterà le partite della stagione 2013-2014 della Nba. A dare la notizia è stato lo stesso Buffa attraverso il proprio profilo Facebook. Non si tratta, però, di un allontanamento da parte della televisione di Murdoch ma di un suo “dirottamento” verso altri sport. L’avvocato, infatti, sarà protagonista dei prossimi mondiali di calcio in Brasile, con una serie di storie e di aneddotti relativi alla massima competizione calcistica.

buffa el shaarawyFederico Buffa ha definito la sua prossima avventura come “un evento al quale ho sempre sognato di partecipare”. Dunque niente accoppiata Buffa-Tranquillo per quest’anno. La storica coppia di telecronisti, che ha raccontato il basket Nba fin dai tempi di Tele+, si separa almeno per quest’anno. Flavio Tranquillo sarà affiancato da Davide Pessina com’è avvenuto nelle prime tre partite dell’anno trasmesse da Sky. I fan dell’avvocato e gli appassionati del basket americano sono però letteralmente infuriati. In tanti si sono avvicinati alla pallacanestro rimanendo affascinati dal modo di raccontare questo sport da parte di Federico Buffa. Le sue storie e gli infiniti aneddoti sui protagonisti del basket americano mancheranno a chi segue l’Nba ormai da anni. Ecco perchè gli abbonati Sky sono pronti a protestare contro l’azienda chiedendo di ripristare la coppia Buffa-Tranquillo al commento delle partite di regular season e di playoff. Vedremo se la protesta porterà i suoi frutti.

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Nba: Che spettacolo tra Curry e Paul! E voi chi scegliereste?

Prima di accingerci a scrivere queste quattro righe, è doveroso fare una premessa importante: è pressochè impossibile fare qualsiasi tipo di comparazione tra giocatori di basket. Ognuno ha un impatto e un’efficacia diversa a seconda del contesto e delle esigenze della propria squadra. Nonostante ciò, il duello profilatosi nell’ultima notte Nba, ci ha intrigato particolarmente ed invitato ad effettuare una sorta di confronto tra due dei migliori playmaker della lega. Stiamo parlando di Chris Paul e Steph Curry.

I due si sono sfidati a suon di punti e canestri decisivi. Alla fine, il match è stato vinto dai Los Angeles Clippers di CP3 con il punteggio di 126-115. E anche il duello tra le due all star dell’incontro, è stato portato a casa dall’ex giocatore di Wake Forest. Le cifre di Chris Paul fanno impressione: 42 punti, 15 assist, 6 rubate e 2 rimbalzi. Numeri che negli ultimi anni solo Lebron James ed Allen Iverson sono riusciti a mettere insieme. Anche il tabellino di Curry non scherza: ben 38 punti con 9/14 da tre e 9 assist. Pesano, però, terribilmente nella partita dall’asso dei Warriors le 9 palle perse. Tante, anzi troppe per un play del suo livello.

Paul e Curry sono due giocatori fantascientifici, ma con caratteristiche diverse. Paul è il playmaker vecchia maniera. Non è, in termini assoluti, uno straordinario realizzatore, ma è con ogni probabilità uno dei pochissimi giocatori in grado di rivoluzione positivamente una squadra. CP3 riesce ad accrescere il rendimento dei propri compagni, facendoli segnare con una facilità irrisoria e vedendo trame di gioco impensabili. Viaggia ad una media di 10 assist a partita, alla quale aggiunge la sua straordinaria capacità di essere decisivo nei  minuti finali degli incontri. Se a questo aggiungiamo anche l’ottima attitudine difensiva che lo rende uno dei migliori ruba-palloni della lega, capite bene che ci troviamo di fronte ad un giocatore universale, uno sul quale costruire i destini della propria franchigia. Lo ha capito la proprietà dei Clippers la scorsa estate, quando ha fatto di tutto per trattenerlo nonostante il contratto in scadenza.

Chris Paul LA ClippersCestista diverso e per certi diversi più affasciante Steph Curry. Guardando il suo fisico ci sembrerebbe di avere davanti tutto tranne che un giocatore di basket. Ed invece quello che il numero 30 dei Warriors è in grado di fare su un campo di pallacanestro, raramente lo abbia visto fare a qualcun altro. Quando a Golden State comincia la scossa di Curry è difficile arrestarla. È in grado di punirti da qualsiasi posizione, la sua fluidità di movimento nel tiro da tre punti è da conservare e tramandare ai posteri. L’anno scorso è battuto il record per triple realizzate in una singola stagione Nba. La famosa “scossa” è caratterizzata proprio da una serie di canestri da tre punti che è impossibile da fermare. Ne sanno qualcosa i San Antonio Spurs, quando nel terzo quarto di gara 1 della semifinale della Western Conference fece ammattire la difesa di coach Popovich segnando canestri impossibili. Ma Curry non è solo un inimitabile tiratore, è abilissimo anche a creare dal palleggio con dei movimenti sincopati e dei passaggi no look degni del miglior Magic Johnson.

La scelta la lasciamo a voi. La speranza, invece, è di ritrovare questi due straordinari talenti in una gara di playoff.

Nba: impresa Phila contro Miami, Thompson e Durant si abbattono su Lakers e Jazz!

Dopo l’opening night, scorpacciata di partite nella seconda giornata Nba. Ben 14 incontri, tra i quali c’è anche qualche sorpresa di lusso. Quella più clamorosa riguarda i campioni in carica dei Miami Heat. Dopo aver banchettato sui Bulls nel primo match dell’anno, la squadra di Spoelstra cade sul campo dei Philadelphia 76ers per 114-110. Sono fatali al team della Florida il primo e l’ultimo quarto dell’incontro, quando si inceppa clamorosamente l’attacco di Miami ed invece esplode il talento di Michael Carter Williams. Per l’ex giocatore di Syracuse c’è un esordio col botto: 22 punti, 12 assist, 7 rimbalzi e 9 rubate. Quest’ultimo dato rappresenta il record assoluto per un cestista al debutto in Nba. Non bastano a Miami i 25 punti di Lebron James.

Straordinarie le prestazione di Klay Thompson e Kevin Durant. La guardia dei Warriors si abbatte sui Lakers, reduci dalla bella vittoria nel derby di Los Angeles. Per Thompson ci sono ben 38 punti con 15-19 dal campo. Golden State si impone con il punteggio di 125-94, colpendo in maniera inesorabile dall’arco. Quando la squadra californiana tira con queste percentuali da tre punti è praticamente inarrestabile. Grazie a ben 22 punti arrivati dalla lunetta, Kevin Durant guida i suoi Thunder alla vittoria contro gli Utah Jazz per 98-101. In totale ci sono 41 punti per KD, sempre più leader assoluto del suo team anche a causa dell’assenza prolungata di Russell Westbrook.

Esordio con vittoria anche per Belinelli, Bargnani e Datome. I nostri tre rappresentanti hanno, però, un ruolo marginale nelle vittorie di San Antonio, New York e Detroit. Il Beli mette a segno 5 punti con 2/5 dal campo. Sei i punti di Bargnani con un negativo 0/4 da tre punti. Solo qualche secondo, invece, per Datome. I suoi Pistons si impongono contro i Wizards con il punteggio di 113-102, guidati da un reparto lunghi che minaccia di essere dominante nella lega.

Preview Nba: 5 motivi per seguire la prossima stagione Nba!

Finalmente ci siamo. Mancano poco più di 24 ore e la stagione Nba 2013-2014 avrà inizio. Si comincerà con Orlando-Indiana, seguita da Miami-Chicago e dal derby di Los Angeles tra Clippers e Lakers. L’attesa è tanta, lo spettacolo siamo certi non deluderà. Ecco perchè abbiamo decidere di concludere la nostra Preview Nba elencandovi 5 motivi per cui seguire la prossima stagione di basket professionistico americano.

1) Lebron James: ora più che mai è lega di Lebron James. Non solo per i due anelli consecutivi portati a casa, ma soprattutto per il suo dominio totale sia in termini tecnici che d’immagine. Ogni promo pubblicitario comincia e finisce con la sua canotta numero 6. Lo si era capito fin dall’inizio che sarebbe diventata la sua lega, ovvero quando i suoi incontri del Liceo andavano in diretta nazionale. Ha impiegato più tempo del previsto per diventare il signore assoluto della Nba, ma finalmente c’è riuscito. In tanti si sono avvicinati al basket vedendolo schiacciare con una potenza disumana e attendendo impazientemente che infrangesse tutti i record del gioco. Quest’anno va per il terzo anello consecutivo, impresa riuscita a Jordan, Bryant ed O’Neal. Potrebbe bastare solo questo per seguire la prossima stagione Nba.

2) I grandi ritorni: Quest’anno torneremo a vedere in campo uno dei grandi protagonisti delle passate stagioni: Derrick Rose. Il play dei Bulls ha dato spettacolo in pre-season viaggiando una media di oltre 20 punti a partita e dimostrando che l’infortunio al ginocchio è solo un lontano ricordo. Ma non sarà solo lui a tornare dopo un grave problema fisico. Uno su tutti Kobe Bryant. Conoscendo il suo grande carattere, tornerà più assetato di vittorie che mai. Quell’ossessione chiamata sesto anello lo tormenterà sempre di più, portando a sfidare il suo fisico oltre i limite dell’impossibile. Torneranno anche Kevin Love, Westbrook, Gallinari e Rondo. Tutti giocatori che hanno avuto infortuni più o meno gravi e che hanno tanta voglia di rivalsa.

3)Four better than three: potrebbe essere questo il motto dei quattro italiani in Nba. Datome si è aggiunto alla schiera dei nostri rappresentanti oltre-oceano. Quattro giocatori, tutti con ambizioni da playoff. Belinelli militerà tra le file di coach Popovich e della squadra vice-campione Nba. Bargnani cerca il riscatto dopo l’ultimo anno difficile passato a Toronto e lo farà insieme a Carmelo Anthony e ai Knicks. Gallinari testerà il suo fisico dopo il brutto infortunio al ginocchio e vorrà riprendersi quei playoff che la scorsa stagione non ha potuto giocare. Datome cercherà di diventare un personaggio anche dentro il campo e non solo per la sua barba e la sua folta chioma di capelli.

4) V per vendetta: sono tanti i giocatori in cerca di riscatto. Uno di questi è Kevin Durant. Impossibile pensare che un giocatore con il suo talento possa concludere la carriera senza neanche un anello. C’è pero questo rischio e lui vuole fare di tutto per scongiurarlo. Brucia ancora la finale persa contro Miami due anni fa. Sta lavorando per migliorarsi e portare i suoi Thunder in vetta al mondo. Vorrebbero vendicarsi anche i San Antonio Spurs giunti ad una tripla dal vincere il titolo. L’età avanza e le speranze diminuiscono, ma l’orgoglio Spurs è troppo grande per non pensare alla rivincita. Vuole riscattarsi anche Dwight Howard. La sua stagione ai Lakers è stata disastrosa così come è stato discutibile la sua gestione della free-agency. Adesso è arrivato il momento di mettere a tacere le parole e di dimostrare tutto il proprio valore in quel di Houston.

5) Non è un paese per vecchi: parafrasando un altro grande film, rivivremo la sfida tra i grandi vecchi della lega e le nuove generazioni sempre più assetate di vittorie. Tra i veterani impossibile non citare Paul Pierce e Kevin Garnett, arrivati a Brooklyn direttamente da Boston per provare a vincere un altro anello. Ma anche Bryant, Duncan, Nowitzki credono di non avere ancora terminato il loro percorso. Ci sono, però, delle giovani realtà che minacciano i loro dominio. Uno su tutti è Steph Curry dei Golden State Warriors, che con le sue triple e il suo immenso talento offensivo ha fatto impazzire buona parte della California. Ma anche Kyrie Irving, Damian Lillard ed Anthony Davis si affacciano alla nuova stagione con serissime ambizioni. Il futuro è loro, ma l’impressione è che anche il presente possa essere dalla loro parte.

Preview Nba, i candidati all’Mvp: James la certezza, ma occhio al nuovo Rose e alla cura Rivers per CP3!

Mancano ormai cinque giorni al cosìdetto tip-off della Nba. La redazione di Sportlover.it continua la sua marcia di avvicinamento all’inizio della stagione, analizzando squadre, giocatori e principali personaggi della lega più famosa al mondo. Oggi ci concentreremo sui candidati al premio di Mvp 2013-2014.

Ovviamente non si può non partire da Lebron James, vincitore dell’ambito riconoscimento quattro volte nelle ultime cinque stagioni. Il Prescelto si presenta ai nastri di partenza con due anelli al dito ed una consapevolezza che non ha eguali nella sua carriera. Il numero 6 dei Miami Heat ha dichiarato a più riprese di voler battere tutti i record. Nella off-season ha continuato a lavorare sui suoi movimenti in post affermando di essere diventato un giocatore ancora più forte. Difficile immaginare dei miglioramenti per un cestista che nella passata stagione ha rasentato la perfezione. In estate è arrivato anche il matrimonio con la storica compagna, un ulteriore fattore di serenità per provare a diventare il migliore di sempre.

I rivali non mancano. Uno dei più accreditati gioca proprio nella Eastern Conferece: si tratta di Derrick Rose. L’asso dei Chicago Bulls è stato l’unico negli ultimi cinque anni a togliere a James il premio di Mvp. Dopo oltre un anno di stop sembra essere tornato più motivato e più forte di prima. In caso di stagione straodinaria, l’Nba potrebbe decidere di premiare la sua rinascita e il suo ritorno da cinema hollywoodiano. Impossibile inoltre non citare altri due fuoriclasse del gioco: Chris Paul e Kevin Durant. Il primo è chiamato alla stagione della svolta. Il nuovo allenatore Doc Rivers lo sta pungolando a più riprese invitandolo a migliorare su entrambi i lati del campo. Il playmaker dei Clippers viene da una stagione altalenante. Toccherà a lui guidare la franchigia losangelina all’appuntamento con la storia: centrare i playoff e provare per la prima volta a vincere un anello Nba. Le aspettative sono alte, qualora Paul dovesse intraprendere un processo di crescita evidente, il titolo di Mvp potrebbe andare all’ex giocatore di Wake Forest. Chiudiamo con Kevin Durant. L’eterno secondo della Nba avrà sempre più responsabilità addosso. Dopo l’addio di Harden e Martin, adesso anche l’infortunio di Westbrook pone KD ancora più al centro dell’attenzione. In pre-season è apparso irrobustito di 4-5 chili e pare abbia migliorato il suo gioco in post, perfezionando anche il tiro cadendo indietro alla Nowitzki. L’impressione è che possa garantire una stagione da 30 punti di media. Per quello che ha fatto vedere negli ultimi anni, meriterebbe ad occhi chiusi l’ambito riconoscimento. Peccato abbia sempre avuto davanti Lebron James. Che sia l’anno giusto per ribaltare le gerarchie?

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Gigi Datome a tutto gas: fermato per eccesso di velocità!

Una partenza sprint quella di Gigi Datome negli Stati Uniti. Forse anche un po’ troppo. Neanche il tempo di arrivare negli States che già è stato fermato per eccesso di velocità. Non che l’ex giocatore dell’Acea Roma stesse veleggiando a velocità folli, anzi. L’unica differenza è che negli Usa 80 kilometri orari sono considerati una velocità oltre il limite. Peccato che Datome non lo sapesse. E allora viene fermato dalla polizia locale ed invitato a rallentare. Penserete che insieme all’ammonimento sia arrivata anche una multa salata. In realtà non è andata così e vi facciamo raccontare la storia dalle parole dello stesso Datome, apparse ieri sul Corriere dello Sport:

Terminata la giornata non vedevo l’ora di tornare in albergo e mettermi a letto. Senonché, all’ultimo semaforo di University Drive, vedo dallo specchietto retrovisore delle sirene della polizia con tanto di torce abbaglianti. Al che, ovviamente accosto: «Posso vedere la sua patente signore?». «Certo, ma qual è il problema agente?». «Stava guidando a 50 miglia orarie (80km/h più o meno) mentre qui il limite è 25″. Non potendo giocarmi la carta del «gli ultimi 7 anni li ho guidati tra la tangenziale di Napoli e il raccordo di Roma», ho optato per un salomonico: «Ah mi scusi, non conoscevo i limiti. Sono appena arrivato in città». «Cosa sei venuto a fare?». «Se Dio vuole giocherò per i Pistons i prossimi due anni». «Pistons? (occhiata alla patente) the italian guy?». E dopo aver controllato nella volante torna dicendomi: «guida piano e impara i limiti. Ti seguirò quest’anno». Welcome in the USA…”

Una storia tutta americana se ce n’è una. Intanto Gigi Datome sta provando a recuperare dal problema muscolare alla coscia destra che lo ha costretto a restare fuori in queste prime gare di pre-season. Questa settimana, con ogni probabilità, dovebbe tornare disponibile e magari fare il proprio esordio con la maglia dei Pistons. Per adesso il capitano della nazionale agli scorsi europei ha cominciato a conoscere l’ambiente americano. Un impatto movimentato, ma estremamente divertente.

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Derrick Rose torna a dominare contro gli Indiana Pacers! [video]

C’è voluto davvero tanto tempo, ma adesso che è tornato è davvero uno spettacolo vederlo giocare. Derrick Rose è tornato a prendersi i suoi Chicago Bulls e più passano i giorni, più acquisce sicurezza nei suoi mezzi e confidenza con i propri movimenti. Sono pochi i giocatori nella lega in grado di dominare una partita e condizionare totalmente la difesa avversaria. Lui è certamente uno dei pochi eletti. Nell’uno contro uno è semplicemente inarrestabile e sta migliorando anche il proprio tiro da tre punti.

rose ritornoNella sfida di ieri sera contro gli Indiana Pacers, Rose è tornato a farsi sentire con prepotenza: 32 punti, 9 assist e 4 rimbalzi, hanno guidato i suoi Bulls alla vittoria con il punteggio di 103-98. La sua leadership ed i suoi canestri hanno condotto Chicago alla rimonta nel terzo quarto. Le esultanze di Noah dalla panchina testimoniano che i Bulls hanno ritrovato il proprio condottiero. Questo potrebbe essere un fattore fondamentale non solo dal punto di vista tecnico, ma anche e soprattutto da quello psicologico. Impressionano i suoi movimenti contro gli aiuti di uno dei migliori lunghi della lega, ovvero Roy Hibbert. Ma sono ancora più importanti i suoi numeri dall’arco dove ha messo segno ben 4 triple su 7 tentativi. Insomma cifre simili a quelle di tre anni fa. Mancano ancora dieci giorni prima dell’inizio della stagione, ma ci sono tutte le prospettive per vedere un Rose ancora più forte di prima.

httpv://youtu.be/j80YmPw-EOs

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Heat-Nets: la nuova rivalità della Eastern Conference?

Nella notte di pre-season Nba si è giocato un match che potrebbe rivelarsi la futura rivalità più accesa della Eastern Conference. Al Barclays Center di New York si sono affrontate, infatti, i Miami Heat e i Brooklyn Nets. A spuntarla sono stati i Nets di Jason Kidd per 86-62. Al di là del punteggio della gara di stanotte, c’è più di un motivo per credere che queste due compagini se ne daranno di santa ragione durante la regular season ed eventualmente anche ai playoff.

Il passaggio di Kevin Garnett e Paul Pierce a Brooklyn è la miccia di una bomba pronta ad esplodere. I due hanno dato vita ad una serie infinita di scontri contro Lebron James. Durante la loro permanenza a Boston hanno affrontato il Prescelto in innumerevoli occasioni. Fortunate sono state le apparizioni contro i vecchi Cavs di James, meno felici invece sono stati gli scontri contro i Miami Heat due volte campioni Nba. La rivalità tra i giocatori in questione è palese. Quando James si trova di fronte Pierce e Garnett, il tasso di testosterone è sempre elevato e il più delle volte assistiamo a partite epiche ed equilibrate fino all’ultimo possesso. Come dimenticare, ad esempio, la gara 7 del 2008 quando non bastarano i 45 punti di Lebron per fermare i Celtics guidati da un Pierce mostruoso (41 punti).

Come se non bastasse, ci sarebbe anche Ray Allen! L’anno scorso i suoi ex compagni di squadra non gli hanno risparmiato critiche e punzecchiature, colpevole a loro avviso di aver tradito la causa bianco-verde per provare a vincere un titolo dalle parti di South Beach. Adesso, in maniera quasi beffarda, la stessa sorte è accaduta a Pierce e Garnett. Senza dubbio la guardia degli Heat vorrà togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti dei suoi vecchi “amici”.

Infine guardando il roster dei Nets, sembrano proprio loro la compagine maggiormente accreditata per contrastare il dominio di Miami. La profondità della loro panchina è davvero notevole, così come abbonda l’esperienza e il talento del quintetto base. Aumentano, dunque, i motivi per credere che siamo di fronte alla nascita di una rivalità storica. Considerando i precedenti, ci sarà da divertirsi. Pierce e Garnett vs James ed Allen: che il duello abbia inizio!