Juve, presunzione e scelte discutibili: gli errori di Conte e Marotta in due anni di successi

La sconfitta maturata nella serata di ieri all’Olimpico contro la Roma di Rudi Garcia e costata l’eliminazione dalla Coppa Italia probabilmente non ha smosso nulla nel mondo Juventus: la delusione per l’eliminazione dalla “coppetta” (così pare essere considerata nell’ambiente bianconero) sarà smaltita molto velocemente da staff, giocatori e dirigenza, mentre i tifosi pare si sentano forti del fatto che per il terzo anno consecutivo festeggeranno lo scudetto e, in più, c’è la reale possibilità di poter vincere l’Europa League proprio Juventus Stadium, anche se il cammino è ancora lungo.

Queste motivazioni sarebbero sufficienti per cancellare la delusione di una sconfitta quasi indolore, visti i quasi tre anni di dominio incontrastato in Italia, ma che, in realtà, indolore non è affatto. Vero, sembrerebbe un pensiero nettamente in controtendenza e quasi una mancanza di riconoscenza nei confronti di chi in questi anni ha riportato la Juventus dove è sempre stata; in realtà questa è una critica potenzialmente costruttiva, in virtù del fatto che per la Vecchia Signora dovrebbe essere arrivato il momento di una maturazione che possa portare alla conquista di credibilità, e quindi di trofei, anche al di fuori dei confini nazionali.

Il quarto di finale giocato ieri da mister Conte e dai suoi uomini ha evidenziato, ancora una volta, come i bianconeri pecchino di presunzione in diverse occasioni: è successo in Champions contro avversari tutt’altro che invincibili (Copenaghen l’ultimo esempio), è successo in alcune partite di campionato ed è successo ieri con i giallorossi, in una sfida che il tecnico pugliese ha deciso di interpretare in modo alquanto discutibile e ben lontano da quello che ci ha abituato a vedere. Conte ha dato spazio a coloro che hanno giocato meno fino a questo punto della stagione, cercando di ostentare (invano) ancora una volta che riserve come Quagliarella, Peluso e Isla siano all’altezza e offrano le stesse garanzie di titolari come Tevez, Lichtsteiner e Asamoah, mentre dall’altra parte Rudi Garcia schierava tutti i pezzi da 90; inoltre, la scelta di sfidare gli avversari (annientati in campionato un paio di settimane fa) proponendo un catenaccio “alla Mazzarri”, con tutti gli uomini a difesa dell’area di rigore, con gli attaccanti costretti ad agire 20 metri dietro la linea del centrocampo (manco ci fosse di fronte il Barça di Guardiola) si è rivelata talmente pessima e inadeguata che recriminare per la mancata espulsione di Benatia o per il goal annullato (ingiustamente) a Peluso sarebbe offensivo nei confronti di chi, invece, questa competizione ha deciso di onorarla.

Oltre alla presunzione dell’allenatore, un altro fattore che potrebbe aver rallentato l’affermazione definitiva della Juventus è rappresentato da alcune scelte di mercato di Beppe Marotta. Può sembrare strano, paradossale puntare il dito contro chi ha portato in bianconero i vari Pirlo, Barzagli, Tevez, Vidal, Llorente, Pogba spendendo una ventina di milioni o giù di lì, eppure qualche errore l’ha commesso anche lui. Si va dalla “super-valutazione” di un Isla infortunato da un anno all’inutile attesa della fine della Copa America 2011 per concludere l’acquisto di Agüero, sfumato dopo che il prezzo lievitò grazie, appunto, alle buone prestazioni del Kun in quella competizione; poi ci fu il mancato acquisto di Van Persie, ritenuto troppo “anziano” e non degno di una valutazione di circa 20 milioni, visto che il contratto con l’Arsenal sarebbe scaduto nella stagione successiva; discorso simile fu fatto per Drogba (bastava un piccolo conguaglio per strapparlo allo Shanghai Shenhua e portarlo in bianconero), al quale fu preferito Anelka; infine, è impossibile trascurare lo scontro all’ultimo sangue con la Fiorentina per accaparrarsi Berbatov nell’ultimo giorno di mercato (ebbene sì, Berbatov, non Ibrahimovic o Lewandowski), seguito dall’acquisto di Bendtner. L’ultima follia sarebbe stato lo scambio con l’Inter:  Vucinic, l’alternativa più valida agli intoccabili e titolarissimi Tevez e Llorente tra le seconde linee nonostante età e condizioni fisiche non ottimali, per Guarin, centrocampista indisciplinato, dalle qualità tecniche non eccelse e inutile in un centrocampo dove i posti sono solo tre e un giocatore come Marchisio spesso è costretto alla panchina; per fortuna i tifosi interisti (gli stessi non perdono occasione per fischiare Guarin ad ogni pallone sparato in curva nel tentativo di concludere a rete da distanze siderali) e la nuova proprietà nerazzurra hanno bloccato il tutto.

Tutto ciò non è affatto un attacco al metodo Conte o alla gestione (a tratti impeccabile) del mercato da parte di Marotta né un voler nascondere i meriti evidentissimi degli ultimi anni, ma è un discorso indispensabile per la consacrazione di una squadra che difficilmente potrà concretizzarsi se alcuni atteggiamenti non vengono corretti e se non vengono evitati errori da non commettere quando si è a certi livelli, nonostante nel frattempo siano arrivati successi e trofei. Mettere alla luce certe cose quando si vince è difficile, ma è anche vero che non c’è momento migliore per farlo, in modo che determinati ragionamenti e determinate analisi non vadano a destabilizzare i bianconeri che, salvo harakiri di ancelottiana memoria, viaggiano spediti verso la conquista del terzo scudetto di fila e sono ancora in corsa per un titolo europeo, che potrebbe arrivare in casa, davanti ai propri tifosi. Cara Juventus, sei forte ma devi ancora crescere…

Serie A: la Juve travolge il Napoli per 3-0, adesso anche la Roma trema!

Dieci gol fatti e zero subiti nelle ultime quattro partite, la Juve torna grande e domina anche lo scontro diretto contro il Napoli. Vincere era un imperativo categorico, specie dopo il pareggio della Roma contro il Sassuolo. La squadra di Antonio Conte esagera e schianta letteralmente i partenopei rifilandogli tre gol ed un sonoro schiaffo per le amibizioni da titolo degli azzurri. Decidono le reti di Llorente, Pirlo e Pogba, tre giocatori arrivati a parametri a zero che rendono ulteriore merito al lavoro svolto dalla società e dallo stesso Antonio Conte. Dopo il ko di Firenze, la Juventus si è svegliata dal torpore di inizio stagione ed è tornata a macinare punti e gioco. Adesso i bianconeri sono a meno uno dalla Roma e hanno anche un discreto calendario dalla propria parte. Ancora una sconfitta invece per il Napoli che, ad eccezione della sfida contro il Borussia Dortmund, ha fallito tutti i grandi appuntamenti perdendo contro Arsenal, Roma e Juve. Servirà un ulteriore step in termini di personalità alla squadra di Benitez per poter ambire a traguardi prestigiosi.

La partita è tutta nei primi dieci minuti, dove la Vecchia Signora schiaccia il Napoli nella propria metacampo con la solita intensità e l’aggressività dei bei tempi. In pochi minuti ci sono tre palle gol, una di queste viene capitalizzata da Llorente. Il basco si avventa su un tiro di Isla deviato fortuitamente da Tevez e porta in vantaggio i suoi. Sul gol, però, c’è una posizione di fuorigioco dell’attaccante bianconero non rilevata dall’assistente dell’arbitro. Juve subito in vantaggio, dunque, ed aggressiva come non mai grazie ad un Isla finalmente in palla e ad un Llorente molto abile nel gioco di sponda. Il Napoli si sveglia nella seconda metà del primo tempo ed ha qualche buona occasione con Higuain ed Insigne, le cui conclusioni, però, sono imprecise. Anche la Juventus potrebbe raddoppiare ma un Reina particolarmente ispirato nega la gioia del gol a Tevez e Llorente.

Nella ripresa si vede un Napoli più propositivo ma comunque troppo lento nella circolazione della palla. Una buona opportunità la crea Insigne su punizione ma Buffon è abile a deviare il pallone in calcio d’angolo. L’occasione migliore capita sui piedi di Hamsik che da buona posizione spedisce la palla a lato. Da qui in poi si spengono i partenopei e salgono in cattedra i campioni a disposizione della Juventus. Uno su tutti Andrea Pirlo. Il fantastista bresciano si inventa una punizione di rara bellezza e precisione, sulla quale nulla può Pepe Reina. Un gesto balistico spettacolare che lo consacra ancora una volta come uno dei migliori specialisti al mondo su calcio da fermo. Se Pirlo è il passato e il presente, Pogba è certamente il futuro di questa squadra e allora non vuole essere da meno e sigla un altro eurogol. Il francese si inventa un tiro al volo di destro ad oltre 100 chilometri orari di velocità. La palla colpisce il palo interno e si finisce in rete. Una realizzazione di pregevole fattura come era accaduto lo scorso anno, sempre contro il Napoli a Torino. Nel finale c’è solo spazio per l’espulsione di Ogbonna per doppia ammonizione e per i festeggiamenti dei tifosi della Juve. Ancora una volta i bianconeri lasciano le briciole al Napoli tra le mura amiche. Da quando Conte siede sulla panchina bianconera, tre vittorie su tre allo Stadium contro i partenopei: 8 gol segnati e neanche uno subito. Questa vittoria, forse, ha un peso specifico superiore rispetto alle altre, perchè lancia i bianconeri all’inseguimento della Roma e ne certifica ancora una volta la propria forza e la propria superiorità.

La Juve vuole Berardi per gennaio..E lui ha già battuto un record!

Cinque gol all’esordio assoluto in serie A. Niente male per un classe 94′ dalla faccia pulita e dal fisico normale. Dimenticatevi creste, orecchini o altre stravagenze. Domenico Berardi decide di mostrare la propria personalità in altri modi, ad esempio presentandosi dal dischetto sul 3-3 di Sampdoria-Sassuolo a pochi minuti dalla fine oppure cercando sempre la giocata risolutiva per la propria squadra.

Ci hanno visto lungo Marotta e Paratici quando hanno deciso di bloccare il talento calabrese, scoperto dal Sassuolo nei campetti delle periferia cosentina. Adesso i dirigenti bianconeri si fregano le mani e vorrebbero portarlo alla corte di Antonio Conte già a gennaio. Non sarà facile perchè Squinzi vuole trattenerlo in Emilia. Il giovane attaccante è troppo importante per le sorti del Sassuolo. La corte della Vecchia Signora, però, sarà serrata e sappiamo benissimo quanto sia difficile resisterle.

Lui intanto continua nel suo percorso di crescita e lo fa a suon di record. Uno di questi lo ha battuto proprio nella partita contro la Sampdoria. Berardi, infatti, ha messo a segno ben tre reti e analizzando questo inizio di stagione, nessun diciannovenne ha realizzato una tripletta nei cinque massimi campionati europei. Un record che certifica la bontà del giocatore e la sua fama di predestinato. A leccarsi i baffi sono anche i tifosi del Sassuolo che grazie ai suoi tre gol ottengono una vittoria fondamentale nella lotta per non retrocedere. Berardi vola, dunque, e il Sassuolo lo fa insieme a lui. La Juve, però, bussa con insistenza. Vedremo se sarà già il tempo di spiccare il volo definitivo.

Serie A, crollo casalingo del Milan, il Napoli vince di misura sul Catania!

La Fiorentina di Vincezino Montella sbanca San Siro in uno dei due anticipi delle 20.45, battendo un Milan sempre più in crisi per 2-0 a San Siro, grazie alle reti segnate da Vargas e Borja Valero. Nell’altro match giocato alla stessa ora, il Napoli si impone sul Catania col punteggio di 2-1.

La sfida tra i rossoneri e i viola è praticamente a senso unico, con i padroni di casa che non riescono praticamente mai a prendere in mano la partita e creare seri pericoli agli uomini dell’Aeroplanino Montella. La Fiorentina ne approfitta e passa in vantaggio poco prima della mezz’ora di gioco grazie a Vargas: il cileno lascia partire un tiro da calcio di punizione apparentemente innocuo, ma una deviazione della barriera spiazza Gabriel e porta i viola in vantaggio. I rossoneri reagiscono, ma in modo poco produttivo, sono nervosi e non riescono a sorprendere una Fiorentina davvero ben organizzata e sempre pronta a colpire in caso di distrazioni. A meno di 20′ dal termine della partita, arriva il colpo del KO firmato Borja Valero: l’ex centrocampista del Villareal piazza il tap-in vincente sul cross teso di Joaquin, sfiorato dall’estremo difensore rossonero, e sigla il 2-0 definitivo, che manda il Milan ancora più giù e fa aumentare gli scricchiolii della panchina di Allegri, costretto ad un’ impresa in Champions con il Barcellona o al massimo a qualche vittoria in fila a partire dal prossimo turno di campionato se vuole continuare a rimanere seduto panchina rossonera.

Qualche chilometro più a sud, precisamente allo stadio San Paolo di Napoli, l’umore dei padroni di casa è nettamente diverso rispetto a quello rossonero: i partenopei si sono sbarazzati anche del Catania e rimangono al secondo posto a pari punti con la Juventus, vittoriosa nel pomeriggio sul campo del Parma, e si portano a -2 dalla Roma, impegnata nel posticipo contro il Toro di Ventura. Gli uomini di Rafa Benitez chiudono la pratica tra il 15′ e il 20′ della prima frazione grazie a due goal meravigliosi firmati Callejon e Hamsik: l’ex ala del Real Madrid sblocca la partita con una conclusione mancina a giro da fuori area che si insacca all’incrocio dei pali; poco dopo, lo slovacco mette a segno il raddoppio con un una sassata che finisce sotto la traversa e batte nuovamente Andujar. I siciliani riescono ad accorciare le distanze con Castro dopo poco, ma il tentativo di riaprire una partita che sembrava già chiusa viene vanificato da una prestazione quasi perfetta degli azzurri. Nella ripresa, infatti, i tentativi di Hamsik e Higuain si infrangono su uno strepitoso Andujar, il quale cerca di tenere in partita i suoi con questi due sensazionali interventi, ma non serve a nulla: il Napoli si aggiudica il match e per i siciliani arriva la seconda sconfitta consecutiva, dopo il poker incassato dalla Juve nel turno infrasettimanale.

 

Scritto il Categorie CalcioTag anticipi, catania, , , , , undicesima giornataLascia un commento su Serie A, crollo casalingo del Milan, il Napoli vince di misura sul Catania!

Serie A: alla Juve basta Pogba, 1-0 al Tardini contro il Parma!

Basta il minimo indispensabile alla Juve per vincere lì dove non era mai riuscita da quando Conte siede sulla panchina bianconera. Per la prima volta negli ultimi tre anni si impone a Parma con il punteggio di una rete a zero. La rete decisiva arriva al 31′ del secondo tempo per merito di Pogba, abile a ribattere in rete dopo una magia di Fabio Quagliarella, il cui tiro si era stampato sulla traversa.

Conte opta per il turnover. Fuori Bonucci e Pirlo su tutti. In attacco spazio a Giovinco in coppia con Tevez. La Juve fatica a creare palle gol. Manca la fantasia di Pirlo e la prestanza fisica di Llorente. Si capisce fin dall’inizio che sarà una partita difficile e difatti la prima occasione capita sui piedi di Gobbi che tutto solo sulla sinsitra effettua una via di mezzo tra un tiro ed un cross. La Juventus risponde con Tevez che dialoga bene con Giovinco e di sinistro conclude addosso a Mirante. Poco altro da segnalare in un primo tempo estremamente tattico e a basso ritmo.

Nella ripresa la musica non cambia. Ci prova Giovinco dopo uno scambio stretto con Tevez ma il suo tiro è una facile presa per Mirante. Il Parma agisce di rimessa e crea la palla gol più importante dell’incontro. Biabiany recupera dieci metri a Chiellini in velocità, lo supera e mette una palla in mezzo dove Amauri tutto solo prova il colpo di tacco ma la palla finisce a lato. Sarà per la paura scampata ma la Juve si scuote e sfiora il vantaggio. Tevez, però, pescato da Padoin tira addosso a Mirante che respinge di piede. Conte cambia tutto il reparto d’attacco. Fuori Tevez e  Giovinco, dentro Llorente e Quagliarella. Neanche il tempo di mettere piede in campo che l’attaccante campano si inventa la giocata decisiva. Stop spalle alla porta e tiro immediato dell’ex giocatore del Napoli, la palla, però, colpisce una traversa clamorosa. A rimorchio arriva Pogba che di controbalzo ribadisce in rete. Per il centrocampista si tratta del terzo gol in campionato, il secondo decisivo dopo il derby contro il Toro. Il Parma prova a reagire ma non crea pericoli di rilievo verso la porta di Buffon. Finisce così 1-0. La Juve compie il proprio dovere ottenendo la terza vittoria consecutiva e non subendo gol per il terzo incontro di fila. Adesso non resta che attendere la partita del Napoli contro il Catania e soprattutto la trasferta della Roma a Torino per scoprire se i bianconeri recupereranno punti in classifica alle dirette concorrenti.

Serie A, ecco gli arbitri della 11.a giornata!

Sono state rese note dall’Associazione Italiana Arbitri le designazioni arbitrali dell’undicesima giornata del campionato di Serie A, che inizierà domani con l’anticipo dell 18 tra Parma e Juventus, per la quale è stato scelto l’arbitro Celi. Nella giornata di domani, si giocheranno anche altri due anticipi alle ore 20.45: a San Siro andrà di scena la delicatissima sfida tra Milan e Fiorentina, assegnata a Mazzoleni, mentre allo stadio San Paolo di Napoli, gli uomini di Rafa Benitez ospitano il Catania ed il match sarà diretto da Irrati. Domenica 3 novembre scenderanno in campo tutte le altre, tra cui la capolista Roma, che sarà ospite del Torino nel posticipo serale: la partita è stata assegnata a Banti di Livorno, mentre nel match tra Udinese e Inter che andrà di scena al Friuli alle 15 fischierà Massa di Imperia. Sarà, infine, Bergonzi a dirigere la gara che chiuderà il programma dell’undicesimo turno, il posticipo del lunedì tra Bologna e Chievo.

Ecco le designazioni arbitrali dell’11.a giornata di Serie A:

Sabato 02/11:
Parma – Juventus (ore 18.00): Celi
Milan – Fiorentina (ore 20.45): Mazzoleni
Napoli – Catania (ore 20.45): Irrati

Domenica 03/11 ore 15:
Livorno – Atalanta (ore 12.30): Russo
Lazio – Genoa: Tommasi
Sampdoria-Sassuolo: Tagliavento
Udinese-Inter: Massa
Verona-Cagliari: Gervasoni
Torino-Roma (alle 20.45): Banti

Lunedì 04/11 ore 20.45:
Bologna – Chievo: Bergonzi

Serie A, Napoli – Catania: le probabili formazioni

Il Napoli non può fermare la sua rincorsa alla Roma e, dopo il successo seguito da molte polemiche contro la Fiorentina, si appresta ad ospitare il Catania, che invece nel turno infrasettimanale ha incassato un poker dalla Juventus. Le due squadre si affronteranno nel secondo anticipo serale di domani, allo stadio San Paolo alle ore 20.45.

I partenopei potrebbero già iniziare a pensare al turno di Champions di mercoledì e, dunque, Rafa Benitez pare intenzionato a lasciare a riposo qualche giocatore, visto che l’impegno non dovrebbe essere affatto proibitivo. In attacco sarebbe El Pipita Higuain ad essere coinvolto nel turnover del tecnico spagnolo, con Pandev in campo dal primo minuto. Sulla trequarti, Hamsik e Callejon dovrebbero essere certi della maglia da titolare, mentre Mertens, autore di un’ottima prestazione contro i viola, si gioca il posto con Insigne. Situazione complicata in casa Catania, con Gigi De Canio che sarà praticamente obbligato nelle scelte di formazione, visti i tanti indisponibili: gli ultimi arrivi in infermeria, sono Bergessio, infortunatosi in uno scontro con Chiellini, e Rolin, vittima di un problema meno grave ma che lo terrà fuori nella sfida di domani. Sarà dunque 4-3-3 per i siciliani, con Maxi Lopez a prendersi il posto al centro dell’attacco, per sostituire l’infortunato Bergessio, affiancato da Keko e Castro.

Ecco le probabili formazioni di Napoli – Catania (Stadio San Paolo, sabato ore 20.45):

Napoli (4-2-3-1):

[team1]

Panchina: 1 Rafael, 15 Colombo, 28 Cannavaro, 3 Uvini, 13 Bariti, 88 Inler, 22 Radosevic, 24 Insigne, 9 Higuain, 91 Zapata.   All.: Rafa Benitez

Catania (4-3-3):

[team2]

Panchina: 1 Frison, 35 Ficara, 11 Leto, 33 Capuano, 32 Petkovic, 20 Freire.   All.: Luigi De Canio

Serie A, Milan – Fiorentina: le probabili formazioni

Archiviato il turno infrasettimanale, è già tempo di pensare all’undicesimo turno di campionato per Milan e Fiorentina, che si affronteranno domani sera alle 20.45 a San Siro. I rossoneri non devono commettere l’errore di pensare al match europeo con il Barcellona e hanno il compito di concentrarsi per tornare a vincere in campionato, dopo la sconfitta a Parma e il pari casalingo con la Lazio. Per farlo, Massimiliano Allegri sembra intenzionato a puntare nuovamente sul ritrovato Kakà, il quale dovrebbe agire alle spalle di Robinho e di un Balotelli decisamente insufficiente nelle ultime apparizioni. In porta confermato il giovane Gabriel, mentre sarà Zaccardo a scendere in campo al fianco di Zapata, per sostituire Mexes.

In casa Fiorentina l’umore è pessimo dopo l’immeritata sconfitta al San Paolo contro il Napoli e si presentano alla “Scala del calcio” vogliosi di riprendere la marcia e di approfittare di un Milan in condizioni non perfette per tentare il colpaccio. Vincenzo Montella dovrà rinunciare a Cuadrado, ingiustamente squalificato per una presunta simulazione, ed ha intenzione di schierare un 4-3-2-1 con il solito Pepito Rossi unica punta, supportato dalla coppia Joaquin – Borja Valero. Al posto dell’ex Villareal avanzato sulla trequarti, nel terzetto di centrocampo insieme ad Aquilani e Pizarro dovrebbe scendere in campo Ambrosini.

Ecco le probabili formazioni di Milan – Fiorentina (San Siro, sabato ore 20.45):

Milan (4-3-1-2):

[team1]

Panchina: 1 Amelia, 32 Abbiati, 35 Coppola, 21 Constant, 24 Cristante, 16 Poli, 23 Nocerino, 28 Emanuelson, 8 Saponara, 33 Vergara, 9 Matri, 14 Birsa, 78 Niang.   All.: Massimiliano Allegri

Fiorentina (4-3-2-1):

[team2]

Panchina: 78 Munua, 4 Roncaglia, 5 Commper, 8 Bakic, 3 Alonso, 9 Rebic, 14 Mati Fernandez, 18 Vecino, 66 Vargas, 30 Matos, 77 Iakovenko, 27 Wolski.   All.: Vincenzo Montella

Serie A, Parma – Juventus: le probabili formazioni

Dopo essere tornata nuovamente a -5 punti dalla Roma, grazie al successo giallorosso di ieri sera sul Chievo, per la Juventus è già giorno di vigilia: domani i bianconeri scenderanno in campo alle 18 in casa del Parma. I campioni d’Italia vorranno proseguire la loro striscia positiva per poi presentarsi al meglio nella sfida di Champions contro il Real Madrid,  mentre il gialloblu vogliono riscattare immediatamente la debacle di Marassi con il Genoa.

Vucinic, Giovinco e Pirlo dopo il gol alla RomaProblemi di abbondanza per Roberto Donadoni, il quale dovrà soltanto decidere se far ruotare qualche giocatore un po’ più affaticato o affidarsi all’undici fin qui più affidabile. Non dovrebbero esserci dubbi sulla coppia d’attacco, che sarà formata con tutta probabilità da Cassano ed Amauri; qualche ballottaggio a centrocampo: Biabiany e Rosi si giocano una maglia da titolare sulla fascia destra, dall’altra parte dubbio Gobbi-Mesbah, mentre in cabina di regia ci sarà uno tra Valdes e Marchionni. In casa Juve la situazione non è proprio la stessa: Antonio Conte ha rivelato che proseguirà con il “turnover scientifico” che, questa volta, potrebbe coinvolgere Andrea Pirlo, il quale tornerà in campo con i Blancos. Probabile chance dal primo minuto anche per Giovinco, che andrà ad affiancare in attacco l’Apache Tevez; in difesa, Ogbonna dovrebbe giocare dal primo minuto per concedere a Bonucci un turno di riposo.

Ecco le probabili formazioni di Parma – Juventus (Stadio E.Tardini, sabato ore 18.00):

Parma (3-5-2):

[team1]

Panchina: 91 Bajza, 43 Coric, 3 Mesbah, 20 Obi, 23 Mendes, 28 Benalouane, 30 Acquah, 25 Kone, 24 Munari, 32 Marchionni, 17 Palladino, 21 Sansone, 87 Rosi.   All.: Roberto Donadoni

Juventus (3-5-2):

[team2]

Panchina: 30 Storari, 34 Rubinho, 19 Bonucci, 4 Caceres, 13 Peluso, 20 Padoin, 21 Pirlo, 11 De Ceglie, 16 Motta, 14 Llorente, 27 Quagliarella.   All.: Antonio Conte

Serie A, la Juve rifila 4 sberle al Catania e si porta a -2 dalla Roma!

Nonostante una prestazione non proprio impeccabile, la Juventus si sbarazza del Catania con un netto 4-0 nel secondo turno infrasettimanale della stagione, nel quale si è giocata la decima giornata di Serie A. Il secondo successo consecutivo dei bianconeri senza subire reti è stato firmato dai goal di Vidal e Pirlo nella prima frazione e da quelli di Tevez e Bonucci, arrivati nella ripresa.

Conte decide di concedere un turno di riposo a Barzagli, Pogba ed Asamoah mandando in campo dall’inizio Caceres, Marchisio e De Ceglie, mentre in attacco confermatissima la coppia Llorente – Tevez. E’ proprio l’Apache a seminare il panico ad inizio partita, prima con una conclusione potente finita alta di poco al 2′, poi tentando si sorprendere Andujar con un pallonetto al volo, facilmente intercettato dall’estremo difensore. La Juve non è però abbastanza cattiva, appare molle e distratta e i siciliani provano a sorprenderli in contropiede, ma la difesa si salva in un paio di occasioni su Bergessio. Il match si sblocca al minuto 26 grazie ad Arturo Vidal, tra i peggiori fino a quel momento: Tevez attira su di se l’attenzione di mezza difesa al limite dell’area, serve il numero 23 che controlla, calcia e batte Andujar grazie ad una doppia deviazione dei difensori del Catania. Passano meno di 10′ e i campioni d’Italia raddoppiano con un grande calcio di punizione di Pirlo dal limite dell’area: il centrocampista bresciano calcia sopra la barriera che non salta e trova il 2-0, sul quale le due squadre vanno al riposo.

Avvio di ripresa particolarmente positivo per il Catania, che crea un paio di pericoli dalle parti di Buffon, senza però riuscire ad accorciare le distanze. L’ occasione più grande capita però a Claudio Marchisio, che colpisce il palo con un bel sinistro al volo al 58′ ed è il preludio al 3-0 firmato da Tevez 7′ più tardi: l’Apache si avventa sul tocco di prima di Llorente, salta il portiere e deposita il pallone in rete a porta sguarnita. I bianconeri sono in pieno controllo del match e al 71′ mettono a segno il poker con Bonucci, che batte Andujar con un piazzato di sinistro su assist di Giovinco, entrato al posto di Tevez pochi minuti prima. E’ proprio la Formica Atomica a sfiorare il 5-0 in più occasioni, ma l’estremo difensore dei siciliani è sempre attento e gli nega la gioia del goal. Nel finale il Catania rimane in dieci a causa dell’espulsione per doppia ammonizione di Guarente, ma non cambia nulla: la Juventus si aggiudica una partita che non poteva assolutamente fallire, che serve a dare continuità alla bella vittoria di domenica contro il Genoa, nonostante la prestazione di oggi sia stata decisamente meno brillante, anche se la vittoria è stata più netta rispetto a quella sugli uomini di Gasperini. I bianconeri si portano ora a -2 dalla Roma capolista, impegnata nel posticipo di domani allo stadio Olimpico contro il Chievo.