Presentazione Tour de France 2014: la magia del pavè ed i Pirenei per decidere la corsa!

È stata presentata l’edizione numero 101 del Tour de France. Una corsa che vedrà in gara tantissimi protagonisti di primo livello: dall’ultimo vincitore Chris Froome, al nostro Vincenzo Nibali, passando per Alberto Contador e Bradley Wiggins, tutti si daranno battaglia per conquistare la maglia gialla. Il percorso 2014 si prospetta abbastanza duro e ben distribuito. La partenza avverrà in Gran Bretagna, con 3 ben tappe in territorio inglese. Si comincia con una tappa in linea da Leeds ad Arrogate, poi già dalla seconda frazione ci saranno tantissime salite fino ad arrivare a Sheffield. Dopo la tappa con traguardo a Londra si farà ritorno in Francia.

Froome_Vince_TourLa prima settimana è caratterizzata da un percorso insidioso. Su tutte dobbiamo registrare il ritorno del pavè dopo la splendida tappa del 2010. Si arriverà alle porte della foresta di Arenberg e si affronteranno ben 9 tratte in pavè, tra i quali il durissimo Mons en Pevele. La prima settimana si concluderà sui Vosgi, dove storicamente sono situate salite molto impegnative. Una di queste è la Planche des Belles Filles, dove Froome nel 2012 centrò la sua prima vittoria in carriera alla Grande Boucle. La seconda settimana sarà caratterizzata dalle Alpi con due arrivi in salita. Il primo a Chamrousse e il secondo a Risoul. In quest’ultima frazione verrà affrontato anche il celebre Col de Izoard.

Molto impegnativa l’ultima settimana, dove saranno i Pirenei a decidere la corsa. Ci saranno tre frazioni nelle montagne al confine tra Francia e Spagna. Due di queste prevederanno un arrivo in salita. Si tornerà per la precisione a Saint Lary Soulan e a Lourdes Hautacam. Quest’ultima tappa si prospetta una delle più impegnative della corsa, con i corridori che dovranno affrontare prima il Tourmalet e poi l’ascesa conclusiva. Ci sarà infine una sola cronometro di 53 chilometri posta prima del gran finale a Parigi. Provando a fare un bilancio si può dire che il Tour de France abbia scelto la strada degli altri due grandi giri. Il percorso infatti si presenta ben distribuito nell’arco delle tre settimane. Ogni tappa presenta un’insidia, per cui i corridori dovranno sempre avere il massimo dell’attenzione. Non ci saranno le pendenze del Giro e della Vuelta, ma questo Tour si presenta abbastanza impegnativo ed aperto a qualsiasi soluzione.

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Ciclismo: Un Diego Ulissi sempre più super vince il Giro dell’Emilia!

Tre vittorie in dieci giorni: Diego Ulissi è uno dei dominatori di questo finale di stagione. Dopo il trionfo alla Milano Torino e alla Coppa Sabatini, arriva anche quello al Giro dell’Emilia una delle storiche classiche del circuito italiano e mondiale. La corsa di Girardengo, Coppi e Bartali ha un altro padrone da oggi e corrisponde al nome del giovane corridore toscano. Impeccabile la sua gestione delle forze sul muro di San Luca. Battuti il danese Sorensen ed il giovane Villella.

Il Giro dell’Emilia 2013 si decide come al solito sull’ultima salita: il muro di San Luca. Due chilometri ed una pendenza media del 10,8 %. Uno strappo durissimo che ha fatto la storia del ciclismo, circondato da una meraviglioso porticato sopra Bologna. La Lampre-Merida decide di fare l’andatura proprio per Diego Ulissi. Splendido il lavoro di Michele Scarponi che fa la selezione nel primo chilometro di salita, poi entra in scena il capitano. Ulissi si limita a controllare gli avversari, in particolare il giovane Villella e il danese Sorensen, tra i più brillanti sull’ultima ascesa. La sparata decisiva la piazza ai 250 metri dall’arrivo quando in scioltezza si sbarazza di tutti i suoi rivali e va a vincere la corsa. Per Ulissi si tratta dell’ennesima vittoria di una stagione più che positiva. Peccato sia mancato in alcuni grandi appuntamenti come il Mondiale ed il Giro di Lombardia. L’anno prossimo sarà atteso al salto di qualità nelle grandi classiche. Il talento ed il carisma non gli mancano, starà lui mettere a frutto gli sforzi fatti in questa stagione.

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Il dramma di Mauro Santambrogio: in un tweet minaccia il suicidio!

Addio mondo”! Con questo tweet Mauro Santambrogio ha fatto tremare tutti quanti. Il timore che si potesse ripetere un nuovo caso Pantani è  stato fortissimo. L’ex corridore della Vini-Fantini Selle Italia era stato trovato positivo allo scorso Giro D’Italia. Da qui in poi il baratro. Abbandonato da tutti, ha pensato seriamente al suicidio. Ecco spiegato quel messaggio enigmatico su Twitter.

Subito si sono allertati amici ed addetti ai lavori, tra i quali il suo ex direttore sportivo Luca Scinto e molti giornalisti che sono soliti seguire il ciclismo. Tanti i messaggi e le chiamate nei suoi confronti per convincerlo a non commettere gesti insani. Solo la vita vale la vita” questo è tweet più ricorrente di Alessandra De Stefano, nota giornalista Rai e conduttrice del Processo alla Tappa. Inizialmente Santambrogio non risponde al telefono, poi però la mobilitazione di tutte queste persone riesce a calmarlo e a fargli trovare un po’ di serenità.

Ce la devo e c’è la faro’ a vincere questa corsa. Grazie a voi”. In tarda serata arriva questo messaggio di speranza che rassicura quanti avevano temuto per la sua vita. Stamattina Santambrogio è ancora più lucido e scrive, sempre tramite Twitter: “Non ho chiuso occhio, ho riflettuto su tutto ho rischiato di fare una cazzata più grossa di me e penso non avrei risolto nulla di nulla”. Resta il dramma di un atleta esposto alla gogna mediatica per un errore grave commesso nella sua attività agonistica. Impossibile non pensare a Marco Pantani, passato dalla gloria al fango in pochi minuti. Il caso Santambrogio non ha certamente lo stesso clamore mediatico, ma racconta sempre di un uomo solo, abbandonato per i suoi errori e con un peso sulla coscienza talmente grande da non riuscire a sopportarlo. 

Presentazione Giro d’Italia: Stelvio, Zoncolan e tante tappe in memoria di Marco Pantani!

Nella giornata di oggi è stata presentata la 97sima edizione del Giro d’Italia. Ventuno tappe, tre giorni di riposo e tante frazioni di alta montagna. Ci sarà da divertirsi nelle tre settimane della corsa rosa. Tanti gli spunti di riflessione, numerosissime le difficoltà tecniche che presenterà la prossima edizione del Giro. Si riparte da Vincenzo Nibali e dal suo dominio nella passata stagione. La sua presenza, però, è in forte dubbio visto che pare intenzionato a tentare l’assalto al Tour de France.

marco_pantani_giroIl Giro d’Italia 2014 partirà da Belfast con una crono a squadre di 21,7 km. Poi altre due tappe in territorio irlandese e il ritorno in Italia. La corsa riprenderà dalla Puglia e salendo verso l’Emilia Romagna cominceranno le prime difficoltà.  Si inizia con gli arrivi in salita di Montecopiolo e Sestola. Su queste strade era solito allenarsi Marco Pantani e proprio in occasione dei dieci anni dalla sua scomparsa, gli organizzatori del Giro hanno deciso di ricordarlo con una tre giorni in terra romagnola. 

La seconda settimana avrà come protagonista la cosiddetta wine stage con una cronometro da Barbaresco a Barolo di 46,4 km. Nel fine settimana poi altre due frazioni dedicate al Pirata Pantani. Si ricordano due delle sue più grandi imprese. La prima è un arrivo in salita al santuario di Oropa, la seconda si inerpica a Montecampione, lì dove Pantani staccò Tonkov vincendo di fatto il suo primo Giro d’Italia.

Le tappe decisive sono, però, nell’ultima settimana. Si comincia con la terribile Ponte di Legno-Val Martello, frazione che non venne disputata la scorsa stagione causa neve. Qui i corridori affronteranno il Gavia, lo Stelvio e l’ascesa finale di Val Martello. Si chiude con le Dolomiti, compresa la cronoscalata del Monte Grappa prima della tappa regina del Giro: l’arrivo sul Monte Zoncolan alla vigilia della fine della corsa a Trieste. Saranno, dunque, le rampe della salita più dura d’Italia a dirci chi sarà il vincitore del Giro 2014.

 

 

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Giro di Lombardia: rivincita Rodriguez, straordinario assolo dopo la delusione mondiale!

Joaquin Purito Rodriguez saluta tutti sull’ultima salita e va a vincere il suo secondo Giro di Lombardia consecutivo. Un’impresa riuscita tra gli altri anche a Paolo Bettini, Damiano Cunego e Philippe Gilbert. Purito si prende dunque una grande rivincita dopo il secondo posto del campionato del mondo, ottenuto esattamente una settimana fa. Secondo arriva Alejandro Valverde, finito sotto accusa domenica scorsa per il mancato gioco di squadra che ha impedito a Rodriguez di trionfare sl traguardo di Firenze.

Come spesso accade al Lombardia, gara condizionata dal freddo e dalla pioggia. In tanti ne fanno le spese. Si ritirano Sagan, Scarponi e anche il nostro Vincenzo Nibali, vittima di una caduta a 90 km dall’arrivo. Il gruppo si fraziona sul durissimo Muro di Sormano ad 80 km dal traguardo. C’è però spazio per rientrare e molti riescono a tornare sulle code del gruppo. Proprio in quel frangente tenta l’impresa Thomas Voeckler. Il francese parte da solo e riesce a rimanere al comando fino all’ultima salita, quella di Villa Vergano.

Qui si scatena la bagarre. Ci prova Domenico Pozzovivo. Con lui rimangono una decina di uomini, prima che Rodriguez decida di partire e staccare tutti quanti. La sua azione è spettacolare. Forse il solo Nibali avrebbe potuto tenere il suo ritmo in salita. Dietro di lui provano ad inseguirlo Martin, Majka e Valverde. Quest’ultimo decide che è arrivato il momento di partire in discesa ma la sua azione è decisamente tardiva. Rodriguez arriva tutto solo sul traguardo di Como e coglie l’ennesimo risultato prestigioso della sua carriera. Per lui tanti piazzamenti ma anche tante vittorie. Rimane il rimpianto per quel mondiale perso all’ultimo kilometro, ma per un giorno Purito si accontenterà di essersi preso una bella rivincita.

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Mondiali di ciclismo: vince un incantevole Rui Costa, instancabile Nibali che finisce quarto!

Uno dei mondiali più appassionanti degli ultimi anna si conclude con la vittoria del portoghese Rui Costa, ma la corsa l’hanno persa gli spagnoli. Valverde e Rodriguez si trovano in superiorità numerica nel finale con anche il nostro Vincenzo Nibali nel quartetto di testa. I due corridori iberici si fanno beffare dallo scatto del portoghese che va a riprendere Rodriguez e si aggiuda il titolo iridato. Stoica la gara di Nibali che ci ha provato in tutti i modi ad arrivare a medaglia, ma si è dovuto arrendere alla sfortuna che lo ha fatto cadere nel terzultimo giro e alla tattica scriteriata degli spagnoli.

Rui-CostaSi sapeva che sarebbe stata una prova durissima e così è stato. La pioggia battente ha reso il circuito di Firenze ancora più impegnativo, con tante cadute che hanno decimato il gruppo. Una di queste ha coinvolto i nostri Paolini, Nibali e Scarponi. Il corridore della Katusha è addirittura costretto al ritiro, mentre Nibali deve lanciarsi da solo all’inseguimento del gruppo dei migliori. Il sicialiano riesce con una grande azione a riportarsi in testa e a giocarsi così le sue carte.

Sono ancora una volta gli italiani ad infiammare la corsa. Lo fanno nell’ultimo giro sulla salita di Fiesole. Parte Scarponi che si porta dietro con sè lo Squalo dello Stretto. Nibali prova un’accelerata nella parte finale dell’ascesa e riesce a fare la selezione. Rimangono staccati Gilbert, Sagan e Cancellara. Evidentemente era un percorso troppo difficile per questi tre atleti. Se ne vanno in cinque: i due spagnoli Valverde e Rodriguez, Nibali, il portoghese Rui Costa e il colombiano Uran. Quest’ultimo è vittima di una spettacolare caduta nella discesa di Fiesole ed è costretto ad abbandonare ogni velleità di successo. Sulle ultime curve della discesa si avvantaggia Rodriguez. Ci pensa Nibali a riprenderlo grazie ad un’azione imperiosa sul muro di via Salviati.

Il finale di gara è una partita a scacchi. Parte ancora Purito Rodriguez, Nibali prova a riprenderlo ma non ha più le gambe. A quel punto parte Rui Costa e Valverde commette un errore clamoroso decidendo di marcare ad uomo lo Squalo dello Stretto e lasciandosi scappare il portoghese. Negli ultimi metri Rui Costa riprende Purito e si gioca con lui la volata a due. A vincere è proprio il portoghese, che dopo la vittoria al Giro di Svizzera e le due tappe conquistate al Tour, coglie il successo più prestigioso della carriera. Il podio viene completato da Rodriguez e Valverde. Ottima comunque la prova di Nibali e chissà cosa sarebbe successo senza quella maledetta caduta che gli ha fatto sprecare davvero tante energie. Il siciliano ci ha provato in tutti i modi ma nulla ha potuto contro la scriteriata tattica degli spagnoli e contro un Rui Costa davvero in grandissimo spolvero.

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Mondiali di ciclismo: ecco il percorso di Firenze 2013! [video]

Una tre giorni di fuoco aspetta gli appassionati di ciclismo. Domani con la gara degli under 23 cominceranno le prove in linea. Si corre nel pieno centro di Firenze, tra bellezze artistiche e paesaggistiche uniche al mondo. Alla vigilia dell’inzio delle gare, è doveroso presentare il percorso sul quale correranno gli atleti. Se escludiamo una parte iniziale in linea, i corridori dovranno affrontare un percorso di 16,5 km da percorrere 10 volte con un dislivello complessivo di quasi 3000 metri.

I punti chiave del tracciato sono principalmente due. Il primo è salita di Fiesole. Un’ascesa abbastanza lunga con i suoi 4 chilometri e mezzo. La pendenza media è del 6%. L’asperità non è proibitiva ma potrebbe farsi sentire negli ultimi due-tre giri, quando gli atleti avranno già più di 200 km nelle gambe. Probabile che su questa salita le grandi squadre come Italia e Spagna decideranno di mandare all’attacco gli outsider della corsa come Moreno o Ulissi.

L’ascesa termina a 10 km dal termine. Da qui una discesa non troppo impegnativa e poi si sale di nuovo con lo strappo di via Salviati: 600 metri con punte al 18 % ed una media del 10,2 %. È qui che presumibilmente si muoveranno i grandi favoriti. Cancellara, ad esempio, potrebbe fare la differenza interpretando la salita come un muro del Giro delle Fiandre. Dallo scollinamento all’arrivo mancheranno solo 5 km, due dei quali in discesa. L’impressione è che possa arrivare un gruppo ristretto di corridori al traguardo. Sono in pochi quelli che possono permettersi di staccare tutti in soli 600 metri di salita. Cancellara è uno di questi e forse lo potrebbe fare il Gilbert dell’anno scorso, ma il belga sembra non avere la condizione brillante della passata stagione.

In conclusione il percorso del mondiali appare duro, ma non durissimo. Le due salite possono fare tanta selezione ma ancora una volta dipende come verà affrontata la corsa.

httpv://youtu.be/K8PH8JNO4FE

httpv://youtu.be/Ply7G3hVc7o

 

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Mondiale a cronometro: Martin domina, Cancellara beffato da Wiggins!

Mondiale a cronometro: Martin domina, Cancellara beffato da Wiggins!

Tony Martin si conferma campione del mondo a cronometro. Sul percorso di Firenze, il tedesco domina dal primo all’ultimo metro, sfruttando una prova favorevole alle sue caratterische di cronoman dai lunghi rapporti. Al secondo posto si piazza Bradley Wiggins che precede di soli due secondi Fabian Cancellara. Miglior azzurro Marco Pinotti giunto settimo davanti all’altro italiano in gara, Adriano Malori.

Wiggins_GiroLa cronometro di Firenze presentava un percorso adatto agli specialisti. Fatta eccezione per la salita di Serravalle , i corridori si trovano di fronte lunghi vialoni dove bisogna spingere il massimo rapporto. È qui che Martin fa la differenza gudagnando circa un secondo a chilometro a Cancellara. Lo svizzero ha preparato al meglio la prova in linea, dove è considerato il principale favorito. Per questo motivo paga qualcosa nella sua specialità. Ha perso, infatti, un paio di chili per rendere al meglio nelle salite della prova di domenica. Prova saggia quella di Wiggins. Il britannico decide di gestirsi e così riesce a scalzare dal secondo posto Cancellara proprio negli ultimi metri. Inarrivabile invece Martin che dunque si conferma re della disciplina.

Il tedesco precede Wiggins di 46 secondi, terzo Cancellara a 48. Da venerdì inizieranno le gara in linea sulllo spettacolare circuito di Firenze. Vedremo se la locomotiva di Berna avrà il suo riscatto nella gara di domenica, dove dovrà fronteggiare i vari Sagan, Gilbert e Valverde con i nostri pronti a svolgere il ruolo di outsider di lusso.

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Belfast, Zoncolan e la “crono dei vini”: prende forma il Giro d’Italia 2014!

Mancano 18 giorni alla presentazione ufficiale del Giro d’Italia 2014. Cominciano, però, ad emergere le prime anticipazioni fornite da Rcs Sport, organizzatore ufficiale della corsa rosa. Si partirà da Belfast (Irlanda del Nord), per poi passare da Dublino, prima di fare ritorno in Italia. Il Giro, dunque, torna a prendere il via dall’estero. L’anno scorso, invece, era stata la Campania ad ospitare l’avvio della corsa rosa.

coppa_giro_italia_torinoNon finiscono qui le anticipazioni. È notizia di oggi la presenza di una crono di 46,4 km che si svolgerà giovedì 22 maggio e toccherà due località storiche per la produzione di vino italiano. Partenza da Barbaresco ed arrivo a Barolo. Il finale sarà abbastanza impegnativo, sulle colline che portano alla piccola località piemontese, che vanta appena 739 abitanti. Sia Barbaresco che Barolo sono la patria del vino italiano, conosciute per questo motivo in tutto il mondo. Come spesso accade, il Giro ha voluto rendere omaggio al made in Italy, dedicandogli addirittura un’intera frazione. Non si conoscono ancora i dettagli del percorso della crono, ma non dovrebbe essere particolarmente impegnativa, se si esclude il finale insidioso caratterizzato da strade  strette.

Tanta attesa anche per il gran finale della corsa rosa. Alla penultima tappa, infatti, è prevista la salita più dura del Giro, nonchè una delle più dure del mondo: lo Zoncolan. Sarà dunque la temibile ascesa friulana a dare l’ultimo verdetto della corsa. Gli organizzatori sognano un finale come quello della Vuelta di quest’anno, quando Horner e Nibali si giocarano tutto sull’Angliru, posto anch’esso alla penultima tappa. Il finale della corsa, invece, sarà ospitato da Trieste. La scelta degli organizzatori nelle ultime edizioni è stata quella di cambiare ogni anno la sede dell’ultima tappa del Giro, passando da Milano, a Verona finendo con Brescia.

Mondiali di Ciclismo: Nibali e Pozzato per tentare l’impresa! Ecco i convocati di Bettini!

Sarà un mondiale duro, forse quello più impegnativo degli ultimi dieci anni. Sulla carta, dunque, potrebbe essere favorevole alle caratteristiche dei nostri corridori. A maggior ragione se gli azzurri avranno la spinta di migliaia di tifosi sulle strade toscane. Il campionato del mondo di ciclismo su strada si svolgerà a Firenze. Un motivo in più per provare a far bene e ripetere le gesta del 2008, quando Alessandro Ballan trionfò a Varese, di fronte ad un pubblico entusiasta.

Il percorso presenta due salite impegnative. La prima è quella di Fiesole, un’ascesa di 3 km ma delle pendenze abbastanze dolci, la seconda è lo strappo di Via Salviati, salita breve ma estremamente impegnativa e vicina al traguardo. Non è certamente un mondiale per velocisti, anzi. Potrebbe arrivare anche un uomo da solo o comunque un gruppo ristretto di corridori. Ci vuole allora una squadra votata all’attacco, in grado di infiammare la corsa e di avere una grande resistenza. Paolo Bettini lo sa benissimo, del resto quando c’era d’attaccare lui non si è mai tirato indietro. E allora allestisce una team d’assalto.

Il capitano sarà Vincenzo Nibali, secondo alla Vuelta e sulla carta molto adatto al percorso toscano. Il corridore dell’Astana sarà l’uomo incaricato di rendere dura la corsa e mettere al tappeto i vari Sagan, Gilbert e Valverde, tra i favoriti assoluti della competizione. Il ruolo di vice-capitano sarà, invece, Pippo Pozzato. Il veneto è apparso in grande spolvero nelle ultime gare disputare in Canada ed è alla ricerca di una vittoria di prestigio dopo i tanti piazzamenti ottenuti in carriera.

Gli altri uomini selezionati dal commissario tecnico Paolo Bettini sono: Alessandro Vanotti (Astana), Giovanni Visconti (Movistar), Ivan Santaromita (Bmc), Luca Paolini e Giampaolo Caruso (Katusha), Filippo Pozzato, Michele Scarponi e Diego Ulissi (Lampre-Merida), Rinaldo Nocentini (Ag2r La Mondiale).