Ultim'ora
  • Calcio: la Dinamo Zagabria esonera Krunoslav Jurcic
  • Juventus, 4 giocatori sul piede di partenza: arriva un top player!
  • Maresca al Torino scatena l’ira dei tifosi granata, Chiambretti: “Se arriva cambio squadra!”
  • WTA, New Haven: eliminate anche Errani e Knapp!
  • Supercopa spagnola, Neymar risponde a Villa: 1-1 tra Barça e Atletico! [video]
  • Playoff Champions League, i risultati: bene il Basilea, pari casalingo per lo Schalke
  • Playoff Champions League, l’Arsenal si risveglia: 3-0 al Fenerbahce!
  • Premier League, Mourinho vince ancora: il Chelsea batte l’Aston Villa!
  • Moscardelli annuncia: “Taglierò la barba se…”
  • Real Madrid: i 100 milioni per Bale l’ennesima follia di Florentino Perez!
Home / Calcio / Roma: fermate il Mondo, Osvaldo e Sabatini, voglio scendere

Roma: fermate il Mondo, Osvaldo e Sabatini, voglio scendere


In principio fu Borini, poi Marquinhos, ora tocca ad Osvaldo al Southampton, poi a Lamela o Pjanic al Tottenham; la Roma di Sabatini e degli americani assomiglia sempre più a un supermarket, anziché ad un top club.

Vi prego fermate il mondo voglio scendere davanti a questo calciomercato giallorosso. Non mi scandalizza la Juventus a Trigoria, né i tifosi contro Osvaldo, ma l’atteggiamento di Sabatini nella parte del giustiziere a mo’ di Walker Texas Ranger e di Pallotta nella parte dell’avaro riccone. La Roma a parole è un grande club, nei fatti deve ripianare il bilancio e privarsi dei campioni che fanno un top club europeo tale. Se poi non c’è la scusa del bilancio, beh ci sono le questioni personali, i duelli da farwest. Borini venduto perché voleva essere tutto giallorosso, cosa intollerabile per Sabatini e via l’attaccante più adatto per il modulo di Zeman; in compenso si comprano Tachtsidis, Piris, Dodò e altri optional per la panchina dell’Olimpico, che probabilmente mai avremmo voluto vedere con la nostra maglia.

Si apre il calciomercato e via Marquinhos, 35 milioni offerta irrifiutabile; come se la difesa dello scorso anno fosse stata già così forte, che anche senza il suo pezzo pregiato sarebbe  stata in grado di reggere il nuovo campionato… Agosto passa con TV e giornali, ancor più della maggioranza dei tifosi giallorossi, a sparare su Osvaldo e Lamela; sempre cedibili, sempre con le valige in mano. Rudi Garcia “tiene” con garbo l’italo-argentino, blinda Pjanic e fa prendere l’incognita Gervinho liberando di fatto Lamela per altri 35 milioni che dovrebbero arrivare dal Tottenham, in attesa dell’affare Bale.

Atteggiamento da grande squadra? Ma dove? Più che altro atteggiamento da deboli e influenzabili, da “vendicatori” incapaci di gestire situazioni e placare gli animi. Così tra poche ore Osvaldo sarà un giocatore del Southampton e la Roma resterà in avanti con Totti, nulla da eccepire; Destro in convalescenza e senza una data chiara per un rientro e un ritorno ai tempi di Siena; Lamela possibile partente per fare ulteriore cassa; Tallo e Caprari giovani e promettenti, ma incapaci di cambiare da soli una partita o dare un apporto di esperienza alla squadra; Gervinho che dopo il nulla londinese deve dimostrare effettivamente in Italia cosa può fare, con la piena fiducia di Rudi Garcia a coccolarlo e incoraggiarlo. Insomma, in attacco ci si affida al Capitano, unica certezza, e se si fa male, soffrisse la fatica o non trovasse la vena del goal degli ultimi campionati, vorrei sapere per Sabatini & co. chi farà i goal giallorossi.

Arriverà qualcuno. Certo… Bueno, l’uruguayano no, escluso. Qualcuno dice Matri o Quagliarella dopo il favore alla Juventus, nomi degni di sostituire Osvaldo? Capaci di segnare quanto Osvaldo? Ci sono alternative, Osvaldo era da cacciare dicono in tanti… Chi, dove, come?! Chi sono queste alternative che la Roma “senza spendere”, visto che si vende per ripianare il bilancio, può prendere? Hernandez dal Palermo, il pallino di Sabatini o qualche altra incognita sud americana?

Sabatini e il gruppo dirigente giallorosso, adesso che la chioccia Baldini è andata via, sembrano i dirigenti di una squadra di medio-bassa classifica: pensano prima a vendere e poi ai risultati; non sanno gestire le tensioni che in un gruppo di campioni e di puro sangue si possono creare. Chi ricorda Capello e Spalletti? Quante volte hanno preso di petto la piazza e calmato gli animi? Quante volte Montali con le sue doti umane ha calmato l’ambiente interno ed esterno?

Oggi a gestire le relazioni nella società e nello spogliatoio non c’è nessuno. E potrà anche partire Osvaldo, ma poi arriverà il momento di De Rossi, poi di Burdisso, poi di Pjanic e presto anche di Strootman: tutti campioni che in quanto tali non accettano di perdere e se lo sentono dicono quello che pensano, senza filtri e senza paura, come è giusto aspettarsi da un campione che ama la propria squadra e tiene alla propria carriera. E chi gestirà queste crisi? Rudi Garcia solo contro tutti? Probabile… Altrimenti, altro giro altra svendita, via altri campioni, in attesa di un miracolo o semplicemente di un dirigente capace di gestire un gruppo e le diverse anime che in esso albergano. Perché solo così poi si può parlare di squadra… non giocando con le figurine, nel regno delle sliding doors, dove non importa quanto sei forte; tanto hai sempre un cartellino addosso con un prezzo e basta un mugugno dell’ultimo curvaiolo depresso per farti fare la valigia.

Resto romanista perché la Roma non si discute, si ama… ma i dirigenti quelli forse è bene “discuterli” e non sempre difenderli, altrimenti non ci lamentiamo della politica italiana, se nella nostra squadra accettiamo sempre la linea del Vox populi, vox dei. I dirigenti sono qui, nelle società sportive o meno, proprio per tutelare l’azienda e le sue componenti e al contempo creare un terreno di relazioni e interazioni con l’esterno, tale da far crescere la società e lasciarne tranquilli i “dipendenti”.

mercato Pablo Daniel Osvaldo Rudi Garcia Sabatini southampton

L'Autore Rocco Sicoli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà reso pubblico.I campi obbligatori sono segnalati da *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML:

Torna all'inizio della pagina